La collaborazione Italia-Albania si allarga all’energia

I Governi di Italia e Albania stringono ulteriormente la loro collaborazione e, dopo il tema sicurezza, puntano anche sull’energia. Ieri (15 gennaio) ad Abu Dhabi i ministri competenti dei due Paesi hanno sottoscritto un’intesa che punta a sviluppare la generazione da fonti rinnovabili oltre l’Adriatico, per poi importare elettricità nel nostro sistema attraverso una nuova […] The post La collaborazione Italia-Albania si allarga all’energia first appeared on QualEnergia.it.

Jan 16, 2025 - 13:18
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La collaborazione Italia-Albania si allarga all’energia

I Governi di Italia e Albania stringono ulteriormente la loro collaborazione e, dopo il tema sicurezza, puntano anche sull’energia.

Ieri (15 gennaio) ad Abu Dhabi i ministri competenti dei due Paesi hanno sottoscritto un’intesa che punta a sviluppare la generazione da fonti rinnovabili oltre l’Adriatico, per poi importare elettricità nel nostro sistema attraverso una nuova interconnessione elettrica che dovrebbe collegare Valona alla provincia di Bari.

La tipologia di impianti prevista ricade su fotovoltaico ed eolico, eventualmente associati a Bess, mentre il valore complessivo dell’intesa dovrebbe superare il miliardo di euro.

La firma sull’atto, oltre che di Gilberto Pichetto Fratin e dell’omologa Belinda Balluku, è di Sultan Al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati Arabi Uniti; Paese, quest’ultimo, che ha già stretto rapporti con l’Albania proprio nel campo energetico.

“La nuova era dell’interconnettività globale è essenziale per rispettare l’impegno di triplicare le rinnovabili, guidare la decarbonizzazione, aumentare l’accesso all’energia e stimolare la crescita economica”, secondo Al Jaber.

“Sfruttando l’esperienza di livello mondiale degli Emirati Arabi Uniti nelle Fer – ha aggiunto il ministro – le abbondanti risorse naturali dell’Albania e il sofisticato mercato energetico dell’Italia, stiamo unendo le nazioni in una collaborazione lungimirante per lo sviluppo e la condivisione della capacità di energia rinnovabile nel Mediterraneo. Gli Emirati Arabi Uniti sono orgogliosi di essere, ancora una volta, in prima linea nella trasformazione del sistema energetico globale”.

Resta comunque da chiarire quale sarà il ruolo concreto degli Emirati per Italia e Albania. Finanziatori del progetto o fornitori di sistemi e tecnologie?

Non di scala mondiale, ma quantomeno regionale, le ambizioni di geopolitica energetica italiana, come si rileva dalle parole della premier Giorgia Meloni, che ha presieduto alla firma dell’accordo.

“Siamo una piattaforma naturale nel Mediterraneo e questo ci offre l’opportunità di essere un hub di approvvigionamento e distribuzione in grado di far incontrare l’offerta, esistente e potenziale, del Continente africano e la domanda europea di energia. È un’ambizione alla quale il Governo italiano sta dando voce anche attraverso il Piano Mattei, che ha tra i suoi pilastri proprio l’energia e contempla progetti strategici di connessione”.

Tutto ciò dovrebbe avvenire in primis attraverso lo sviluppo delle reti, che la premier cita su diversi fronti: “Penso all’interconnessione elettrica Elmed tra Italia e Tunisia. Un progetto co-finanziato dalla Banca mondiale e dall’Unione europea, che prevede la realizzazione di un cavo di circa 220 km ad alta tensione e in corrente continua della potenza di 600 MW”.

Ancora, “mi riferisco al SoutH2 Corridor per il trasporto dell’idrogeno dal Nordafrica all’Europa centrale passando per l’Italia, o ai progetti ad alto potenziale che abbiamo avviato in ambito G7 come l’Energy for Growth in Africa, che punta a favorire investimenti nell’energia pulita”.

Guardando a ciò che già è stato fatto, invece, si cita “l’interconnessione elettrica che corre per 430 km sui fondali dell’Adriatico collegando l’Italia al Montenegro e all’area balcanica. Infrastruttura strategica che intendiamo rafforzare e rendere ancor più efficiente e competitiva” (si veda “A chi giova rafforzare l’interconnessione Italia-Montenegro?“)

La scelta dell’Italia di affidarsi a un partner extraterritoriale per la generazione di energia da rinnovabili non ha messo tutti d’accordo. Sull’intesa con l’Albania e gli Emirati è arrivata qualche critica dalle opposizioni, come nel caso di Pietro Lorefice, capogruppo M5S in commissione Politiche Ue del Senato: “Il nostro Paese ha tutte le carte in regole per prodursi da solo energia pulita a volontà”.

Anche il Belgio promuove le interconnessioni

Sul piano europeo, intanto, l’idea di una maggiore interconnessione dei sistemi energetici dei vari Paesi ha dei sostenitori. È il caso della ministra per l’Energia del Belgio, Tinne van der Straeten, che è intervenuta sul tema dalle colonne di Euroactive (non citando l’Italia).

Per la ministra le disparità di prezzo nelle varie regioni europee sono dovute proprio a una carenza di interconnessioni elettriche, utile anche per prevenire i problemi del futuro.

Da questo punto di vista van der Straeten cita la sicurezza energetica della Norvegia data dalla grande capacità idroelettrica esistente: “Cosa faranno quando i livelli dell’acqua saranno molto bassi in estate a causa del cambiamento climatico?”.

Di contro, la ministra belga sta adottando una logica non tanto diverso da quello improntato dal Governo Meloni. La scorsa settimana, ad esempio, Tinne van der Straeten ha incontrato l’ambasciatrice britannica a Bruxelles per “esplorare i forti legami energetici tra Belgio e Regno Unito”, come si legge in una nota.

“La collaborazione sull’interconnessione”, così come su “idrogeno e produzione di batterie”, è ritenuta “fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi condivisi di zero emissioni nette. Sono orgogliosa delle basi che abbiamo gettato insieme per un futuro energetico sostenibile e resiliente”.The post La collaborazione Italia-Albania si allarga all’energia first appeared on QualEnergia.it.

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