Boggio (Nordea AM): "Decarbonizzare nell'asset management come supporto ai clienti"

Puntare su aziende e società che in fatto di decarbonizzazione dimostrino di essere su un percorso di sviluppo credibile. Dall'altra parte, escludere invece le aziende che un percorso credibile non ce l'hanno o quelle che già contribuiscono attivamente alla decarbonizzazione stessa. Partono da qui le considerazioni di Andrea Boggio, Managing director - head of Discretionary Business and Central Strategic Client Development di Nordea AM in occasione di un evento organizzato dalla società a Milano per i clienti istituzionali. Evento al quale hanno dato il proprio contributo anche Eric Pedersen, head of Responsible Investments e Harry Granqvist, Senior ESG analyst della società. Entrambi i professionisti, nei loro interventi, hanno ricordato come il rischio climatico sia reale e un elemento da considerare da qui ai prossimi anni anche nella costruzione dei portafogli.

Per Nordea AM, le linee guida dell'ESMA sulla nomenclatura dei fondi sostenibili (che stabiliscono di poter utilizzare i termini ESG con una soglia minima dell'80% degli investimenti che deve essere utilizzata per soddisfare obiettivi di investimento ambientali, sociali o sostenibili), non è un tema nuovo e da dover iniziare a gestire ora poiché, forti di una esperienza pluriennale nel tema, la maggior parte dei fondi della casa di gestione nordica hanno un approccio già pronto alla sostenibilità.

"Prendiamo in considerazione dei settori ad alto impatto climatico come ad esempio quello del cemento, energetico, dell'agricoltura, cercando di comprenderne le traiettorie di sviluppo e operano un processo di stimolo e dialogo continuo attraverso il voting e l'engagement", spiega Boggio. Se si guarda allo scorso anno lo sforzo messo in campo dalla società è considerevole. Alcuni numeri aiutano a capirne la portata: 189 meeting organizzati e altrettante lettere inviate.

Tra le altre cose, l'obiettivo ultimo di Nordea AM è quello di riuscire a personalizzare il più possibile i portafogli dei clienti, assecondandone le richieste e "scegliendo il benchmark, guardando al livello di rischio e al profilo ESG", prosegue Boggio. In questo senso, i casi studio che il professionista riporta alla platea sono sei e riguardano alcuni fondi pensione danesi, francesi e olandesi che hanno evidenziato la necessità di decarbonizzare un portafoglio già esistente senza però rinunciare alla perfomance affidandosi, per farlo, alla stessa Nordea AM che vuole continuare a essere un partner credibile a livello europeo.

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